
lettere di cinta
650° anniversario delle mura di camaiore
In questo omaggio a Camaiore ogni opera assume il valore di una lettera che, metaforicamente dal passato, giunge rielaborata al presente. I fondamenti di studio e di professione conducono l’autore attraverso una ricerca, in cui, ciò che rimane a Camaiore delle mura costruite dalla città di Lucca 650 anni fa e di parte di edifici al loro interno, divengono protagonisti delle opere.
Quella offerta è una visione onirica, dove il sogno lascia spazio anche alla tragedia, alla lotta armata, alla volontà di dominio di un popolo, di una città, di un casato su un altro, così come nella storia dell’Italia delle Signorie prima e dei Comuni poi, riconosciamo in un’identità che solo l’Italia ha così radicata.
La capacità di impastare il colore, grazie al gesto, con le immagini impresse preventivamente sulla carta e ancora ritoccate dall’artista con l’uso della moderna tecnologia, produce quanto di più contemporaneo ed espressivo al tempo stesso, tra il reale e il sogno; appunto tra ciò che era e deve essere stato e devastato, e ciò che non vi è più, diventando presente grazie al divenire di ogni cosa.
Scorrendo i lavori, che potremo definire nel loro complesso “site specific”, emerge da ognuno di essi il tratto distintivo dell’autore. Molteplici segni dinamici, che apparentemente appaiono informi, man mano, negli occhi dell’osservatore attento, divengono scena dove permane riconoscibile la cifra stilistica dell’autore, mantenendone intatto il linguaggio espressivo e il segno caratterizzante.
Lasciamo quindi che le opere ci conducano tra soldati, cavalli imbizzarriti, flangore di spade che si incrociano, strepitii e urla, scorrere di fiumi rosso sangue, fino a sentire suoni e rumori di tutto questo mischiati tra la folla, guidati dalla mano dell’artista in quel che le mura hanno vissuto e di cui sono testimoni.
Paolo Asti
curatore della mostra













